Apple ha deciso di mantenere il proprio impegno nei programmi di Diversità, Equità e Inclusione , contrariamente ad altre grandi aziende tecnologiche come Meta e Amazon, che stanno ridefinendo le loro politiche. Questa scelta arriva in un contesto di crescente pressione politica e sociale negli Stati Uniti, dove le aziende si stanno adattando alle nuove correnti conservatrici. La decisione di Apple si distingue per il suo significato, considerando il peso dell’azienda e l’ufficialità con cui è stata comunicata.
Negli ultimi anni, il panorama delle big tech statunitensi ha visto un giro di vite significativo per quanto riguarda le politiche aziendali legate alla diversità. A seguito dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca nel gennaio 2017, molte aziende hanno cominciato a rivedere le loro strategie, spostandosi verso approcci più cauti. La reazione delle aziende tech è stata osservata con attenzione, poiché i finanziamenti e le scelte sulla moderazione dei contenuti hanno rispecchiato un cambiamento di rotta. Questo mutamento è stato alimentato da una crescente polarizzazione e da pressioni esterne che hanno messo in discussione l’efficacia e la legalità delle iniziative DEI.
In questo contesto, Apple emerge come un’eccezione. La decisione di confermare il proprio impegno nei programmi di inclusione ha attratto l’attenzione dei media e degli analisti, in quanto segnala una volontà di resistere alle pressioni politiche. Questo passo si scontra con il trend generale del settore, rendendo la posizione di Apple ancora più notevole. La multinazionale di Cupertino ha dimostrato di mantenere ferma la propria rotta in un momento in cui altre aziende si stanno piegando alle correnti prevalenti.
La scelta di Apple è stata avallata in modo ufficiale dal Consiglio di amministrazione, che ha bocciato una proposta del National Center for Public Policy Research, un think tank legato a posizioni conservative. La proposta suggeriva l’abbandono dei programmi DEI, sostenendo che tali iniziative avrebbero potuto esporre l’azienda a cause legali e compromettere la sua competitività nel mercato. In effetti, il think tank ha citato una recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha dichiarato incostituzionali alcuni programmi di discriminazione positiva.
Il rifiuto della proposta da parte di Apple è significativo. Il Consiglio di amministrazione ha riaffermato che i programmi di DEI non solo siano conformi alle leggi vigenti, ma rappresentano anche una parte cruciale delle strategie aziendali. Secondo le dichiarazioni ufficiali di Apple, l’azienda vanta già un programma di conformità robusto, capace di gestire le operazioni interne e le politiche aziendali in modo efficace. Ciò implica una fiducia nella legalità e nell’efficacia di tali programmi, creando un modello di riferimento per altre aziende che potrebbero sentirsi influenzate dai mutamenti politici.
Il dibattito riguardo alle politiche DEI non si limita agli Stati Uniti, ma potrebbe estendersi anche in Europa. Le aziende europee sono già sotto pressione per valutare e possibilmente riconsiderare le loro iniziative di inclusione e diversità. Si è già ipotizzato che, in risposta a quanto avviene oltreoceano, potrebbe sorgere un effetto emulazione che questionerebbe le politiche ESG e DEI adottate in Europa e in Italia.
Se questo fenomeno dovesse concretizzarsi, le scelte precedenti delle aziende in materia di inclusione e diversità potrebbero essere messe in discussione. Osservatori del settore hanno sollevato preoccupazioni sulla possibilità di un ‘reflusso’ di stampo conservatore, che potrebbe influenzare le pratiche aziendali e riguardare anche il modo in cui le aziende europee affrontano l’integrazione delle diversità nel loro operato quotidiano. La situazione attuale sta alimentando un dibattito caldissimo, poiché i risultati delle prossime mosse delle aziende saranno determinanti per il futuro delle politiche di inclusione nel contesto globale.
I mesi a venire saranno cruciali per capire come queste dinamiche si svilupperanno sia negli Stati Uniti che in Europa, e quale direzione prenderanno le politiche aziendali in un contesto tanto variegato e sfidante.