Fumata nera a Busan
Nel cuore della Corea del Sud, dove i colloqui cruciali per un trattato volto a sconfiggere l’inquinamento da plastica si sono conclusi senza accordo. I rappresentanti di oltre 170 nazioni, riuniti in un’assemblea internazionale, avevano sperato di trovare una soluzione a una delle sfide più pressanti del nostro tempo. L’incontro è stato però segnato da differenze insormontabili tra i vari Paesi partecipanti, creando un’atmosfera di grande delusione. In questo contesto, il futuro della lotta contro l’inquinamento da plastica appare incerto e difficile.
Al centro delle discussioni tra i Paesi, l’impossibilità di trovare un accordo generale su alcuni punti cruciali. Luis Vayas Valdivieso, ambasciatore dell’Ecuador e presidente dei colloqui, ha sottolineato quanto siano rimaste “spinoze” le questioni irrisolte, rendendo auspicabile una ripresa dei negoziati in un futuro prossimo. Le problematiche più rilevanti riguardano la riduzione della produzione globale di plastica, la creazione di un elenco di materiali nocivi per la salute e la questione del finanziamento per migliorare la gestione dei rifiuti nei Paesi in via di sviluppo.
Dopo due anni di trattative ardue, l’incontro si è chiuso senza risultati. I rappresentanti di Paesi come Russia, Arabia Saudita e Iran, legati alla produzione di petrolio, hanno opposto una forte resistenza. Ogni tentativo di avanzare si è scontrato con le loro posizioni, facendo svanire le speranze di un accordo tempestivo per affrontare una questione che ha un impatto diretto sull’ecosistema terrestre. I colloqui rimarranno aperti fino al 2025, con l’obiettivo di tentare nuovamente una risoluzione, ma la frustrazione è palpabile.
I punti critici e le divergenze
Uno dei punti più controversi si concentra sul rilascio e la produzione di plastica vergine, col rischio che l’inquinamento da plastica possa triplicare entro il 2060, a meno che non si intervenga in modo deciso. I Paesi con ambizioni ecologiche chiedono misure concrete per ridurre drasticamente il consumo di plastica usa e getta, mentre i produttori di petrolio si oppongono fermamente a queste richieste, sottolineando che l’inquinamento non dipende solo dalla plastica stessa ma anche da altri fattori.
Altra questione delicata è quella relativa alle sostanze chimiche nocive per la salute umana. La delegazione messicana, guidata da Camila Zepeda, ha evidenziato l’importanza di un accordo che imponga vincoli giuridici per eliminare progressivamente i materiali plastici più inquinanti e tossici. Tuttavia, la mancanza di un consenso netto fra le nazioni rende difficile trovare una via comune. Alcuni Paesi, infatti, si rifugiano in normative internazionali esistenti, freno a possibili progressi significativi.
Finanziamenti e responsabilità: un’altra grande sfida
Molto discussa è stata anche la questione dei finanziamenti necessari per la raccolta, il riciclo, e la gestione dei rifiuti di plastica. È chiaro che i Paesi in via di sviluppo necessitano di supporto economico per affrontare questa responsabilità. Ma le divergenze tra le nazioni riguardo a chi dovrebbe contribuire maggiormente a questo fondo collettivo segnalano un problema da risolvere. Non è una questione semplice, poiché alcuni Paesi ritengono che i benefici passati legati all’industria della plastica giustifichino un maggiore impegno finanziario da parte dei Paesi ricchi.
Inoltre il dibattito si allarga sull’impatto delle decisioni che il trattato riguarderebbe per ogni singolo Paese. Sarebbe giusto stabilire regolamenti comuni globali? Mentre l’Unione Europea spinge per un accordo universale, altri Stati esprimono preoccupazioni rispetto a norme standardizzate, sostenendo che ogni Paese ha realtà economiche e ambientali diverse e che il rispetto degli standard uniformi potrebbe risultare controproducente.
In un mondo così interconnesso, la necessità di una collaborazione globale è sempre più evidente. Tuttavia, la strada verso un accordo che possa concretamente contribuire a ridurre l’inquinamento da plastica è ancora tutta in salita e richiederà un impegno collettivo molto più deciso.